TUNNEL CARPALE: DAL SINTOMO ALLA TERAPIA
Intervista al Dr. Diego Esposito, Specialista in Ortopedia e Traumatologia
Dr. Esposito, la Sindrome del Tunnel Carpale affligge un numero molto alto di pazienti; ci può spiegare di cosa si tratta?
Si tratta di una patologia diffusa quasi esclusivamente nel sesso femminile con un rapporto femmine maschi di 10:1 milioni di casi nel mondo ogni anno. E’ una condizione patologica per la quale il nervo mediano che innerva le prime 4 dita della mano è sottoposto ad una graduale compressione all’interno del suo naturale alloggiamento chiamato appunto tunnel carpale. La condizione è probabilmente correlata alle sollecitazioni cui il lavoratore adulto sottopone il polso e la mano nell’arco degli anni con conseguente restringimento del canale carpale. Tuttavia,questo non spiega fino in fondo perché tale condizione colpisca quasi esclusivamente soggetti di sesso femminile. Ecco perché si è d’accordo sul fatto che l’assetto ormonale differente tra uomo e donna possa avere il suo peso nell’insorgenza della patologia. Proprio questo, infatti, spiegherebbe anche il motivo per cui una elevata percentuale di donne anche molto giovani vadano incontro al problema durante gli ultimi mesi di gravidanza.
Quali sono i sintomi più diffusi?
I sintomi sono estremamente fastidiosi e tendenti a peggiorare nel tempo. Sono in effetti sempre gli stessi e caratterizzati cioè da addormentamenti delle prime 4 dita della mano con associata sensazione di gonfiore e dolore profondo. Dapprima il sintomo si manifesta durante le ore del riposo notturno, persistendo, nelle fasi avanzate, anche di giorno ed associandosi alla lunga con perdita della forza di presa pollice-indice.
Come fare ad alleviarne il dolore?
Le terapie inizialmente spaziano dall’uso ciclico dei fans o dei cortisonici associati all’assunzione di integratori a funzione neurotrofica. Meno valida la terapia riabilitativa associata all’uso di tutori notturni che mantengano il polso in posizione di riposo. Assolutamente controindicata la terapia infiltrativa. Normalmente le terapie servono comunque a limitare il progredire della sintomatologia che inesorabilmente tende comunque nel tempo a complicarsi proprio con la perdita dei movimenti di opposizione del pollice e della presa pollice-indice
Quando è opportuno intervenire chirurgicamente?
Le linee guida ad oggi impongono un’indicazione al trattamento chirurgico per paziente sintomatico nonostante in terapia da almeno sei mesi e con un esame elettromiografico (unico accertamento strumentale accettato come appropriato) positivo per sofferenza su base compressiva dal nervo mediano al polso. L’intervento chirurgico ogg si esegue esclusivamente in anestesia locale e consiste nella apertura del canale carpale entro cui è alloggiato il nervo sofferente liberandolo dalle aderenze e dalla compressione prodotta dal restringimento e dalla fibrosi di detto canale. Il tutto avviene mediante una semplice piccola incisione della cute all’altezza del passaggio polso-mano al di sotto della quale ritroviamo appunto il tunnel carpale medesimo. La terapia post operatoria consiste nel somministrare antidolorifico al bisogno raccomandano al paziente di muovere liberamente da subito polso e mano
E dopo l’intervento?
La risoluzione dei sintomi più grossolani quali addormentanenti e disestesie persistenti a carico delle prime quattro dita della mano è pressoché immediata. Il recupero della forza di opposizione e presa del pollice è graduale nell’arco dei tre mesi successivi.