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Il ruolo della riabilitazione funzionale tecnologica per i pazienti post Covid-19

Il ruolo della riabilitazione funzionale tecnologica per i pazienti post Covid-19

La riabilitazione è uno dei temi più importanti nell’emergenza Covid-19. Se da un lato ha primaria importanza la gestione delle sintomatologie e delle cure per il trattamento del Coronavirus, dall’altro una grande percentuale di guariti dimostra di necessitare di un percorso di riabilitazione. Sono molti, infatti, i pazienti che una volta lasciatosi alle spalle il virus necessitano di un protocollo di recupero per tornare con efficienza alle attività quotidiane che svolgevano prima della malattia. La prima caratteristica di un percorso di riabilitazione a seguito del virus è la sua specificità, ovvero il suo studio in base alle singole esigenze di ciascun soggetto. Ogni paziente, infatti, contrae il virus con sintomi diversi e conseguenze differenti; pertanto non esiste un protocollo univoco e adatto ad ogni soggetto e il percorso deve essere individuale e studiato sulle specifiche esigenze e conseguenze.

Covid-19. Le conseguenze sul fisico: Ciò che all’inizio della pandemia non era appurato ma col passare dei mesi è stato osservato dai medici con alta frequenza, è proprio l’insieme di postumi del Covid-19 su molti pazienti. Le persone che sono state affette da Coronavirus si presentano spesso colpite da: debilitazione, astenia, problemi nel movimento.A ciò si aggiunge che l’infezione da Coronavirus mette a dura prova forza ed efficienza della muscolaturarespiratoria. In particolare nei soggetti che già soffrivano di problematiche respiratorie pregresse, il virus dimostra di impattare ulteriormente sulla qualità della vita, rendendo più difficili anche attività della vita quotidiana. Inoltre, in particolare per chi è rimasto a lungo immobilizzato a letto, si riscontra un impatto notevole sul fisico con calo di peso e atrofia muscolare. Già in altre condizioni, il ricovero in terapia intensiva e la acute respiratory distress syndrome provocano conseguenze ancora dopo 1 anno dalla dimissione: disabilità motoria, patologie extrapolmonari e sarcopenia.

Come studiare un percorso riabilitativo post Covid-19: Un percorso di riabilitazione post Covid-19 deve tener conto degli aspetti legati all’individualità del soggetto, ovvero se: il paziente sia stato curato presso il proprio domicilio e abbia mantenuto una certa indipendenza; la persona sia stata ricoverata in terapia intensiva e sia stata allettata a lungo. Nel caso in cui il paziente sia stato curato a casa o abbia subito un ricovero di breve durata, può essere sufficiente studiare un percorso della durata da 10 giorni fino a qualche settimana, sulla base della verifica di una buona funzionalità respiratoria. In modo graduale è possibile riprendere un’attività fisica moderata con esercizi a corpo libero o con l’ausilio di accessori. Nel caso di un ricovero prolungato e di una permanenza in terapia intensiva sarà necessario un percorso più lungo e una serie di valutazioni sulla base di: età ed eventuali patologie pregresse del soggetto; durata dell’immobilizzazione a letto; problematiche post Covid-19. In questi casi il percorso di recupero avrà una durata maggiore, di diverse settimane, e dovrà prevedere più step di valutazione e monitoraggio dei progressi attraverso test specifici.

Le caratteristiche di un percorso di recupero post Covid-19: Proprio per le tante diverse sfaccettature dell’infezione da Coronavirus e dei suoi postumi sui pazienti, la presa in carico per un percorso di riabilitazione deve necessariamente prevedere: studio di un percorso ad personam, gradualità nell’esecuzione degli esercizi, step di valutazione e monitoraggio costanti dei progressi, monitoraggio della frequenza cardiaca sia a riposo sia durante lo sforzo. La ricerca applicata sulla tecnologia, funzionale alla riabilitazione, permette oggi la presa in carico del paziente con strumenti innovativi. Gli stessi strumenti hanno ridefinito negli ultimi anni il concetto di riabilitazione, andando a disegnare una riabilitazione digitale e immersiva con numerosi vantaggi per operatori e pazienti che puoi approfondire continuando a leggere questo contributo. Riabilitazione post Covid-19. Perchè? Gli scopi principali della riabilitazione per chi ha contratto il virus possono essere sintetizzati in: migliorare la dinamica respiratoria, contrastare l’indebolimento muscolo-scheletrico, ridurre l’insorgenza di complicanze e migliorare la qualità della vita dopo il virus. I pazienti, a seconda della compromissione respiratoria e/o motoria, devono seguire un programma riabilitativo personalizzato.

Gli obiettivi del percorso riabilitativo: Gli obiettivi funzionali di un percorso di recupero post Covid-19 possono essere riassunti in: allenamento aerobico cardio-vascolare; rinforzo muscolare degli arti inferiori; potenziamento degli arti superiori, rinforzo dei muscoli accessori alla respirazione e del diaframma; incremento della qualità della postura con esercizi posturali. Non per ultimo va ricordato che l’infezione da Coronavirus e il periodo di allettamento hanno un grande impatto sulla sfera psicologica della persona, che va accompagnata gradualmente in un percorso non solo di controllo respiratorio e motorio, ma anche e soprattutto di riacquisizione di indipendenza, autostima e sicurezza. In alcuni casi potrebbe essere necessaria anche una riabilitazione neuropsicologica, se in presenza di deficit cognitivi.

Le aree di intervento sui deficit: Una volta individuate le aree di deficit nel paziente è necessario un intervento riabilitativo incentrato sulle stesse. Dalla coordinazione alla mobilità, passando dalla gestione di equilibrio e respiro con esercizi funzionali, è possibile lavorare a: fisioterapia respiratoria, attraverso training della muscolatura respiratoria ed esercizi di controllo motorio e di coordinazione della muscolatura toraco-addominale-pelvica; esercizio aerobico, con l’intensità raccomandata dalla letteratura internazionale per soggetti con problematica respiratoria e/o decondizionati; deficit dell’equilibrio, grazie ad esercizi di training dell’equilibrio statico e dinamico; rientro alle attività di vita quotidiana, valutando la capacità del paziente di svolgere le daily activities ed eventualmente intervenire sul recupero/adattamento delle stesse.

La pandemia da Coronavirus ha stravolto equilibri, certezze e metodologie anche della classe medica e di professionisti terapisti.

La nuova sfida che coinvolge terapisti e specialisti del movimento è racchiusa nella possibilità di cogliere, con le difficoltà del caso, l’opportunità di essere di forte supporto per tutte quelle persone che necessitano di un iter di riabilitazione per ritornare alla normale vita quotidiana e per restituire loro ciò che il Covid-19 gli ha tolto.

Come in tutte le grandi sfide contemporanee che coinvolgono e possono sfruttare la ricerca scientifica, anche questa attività e i suoi professionisti possono contare sul supporto della tecnologia per migliorare la qualità della vita dei pazienti e la loro salute.

A cura di: Dr. Maurizio Consoli, Resp.le Holoslab – Check-Up Centre